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Avocado toast: chi l’ha inventato e tre idee per prepararlo.

Apprezzato per le sue caratteristiche nutrizionali e il sapore ricco e cremoso, quasi una star tra Instagram, magliette a tema e gonfiabili per il mare. L’avocado sta conquistando il cuore degli italiani, soprattutto dei più giovani, e si può considerare quasi come un frutto nostrano, infatti viene coltivato anche in Sicilia. Sento spesso diverse persone lamentarsi perché non sanno come consumarlo o perché ha poco sapore. Allora, volete sapere qual è il modo migliore per degustarlo? Niente di più semplice: su una fetta di pane abbrustolito! Vi presento l’avocado toast.

L’avocado toast è una di quelle creature culinarie un po’ mitiche, se vogliamo anche una non-ricetta su cui da sempre aleggia un alone di mistero. Chi è stato il primo ad inventarlo? Che origine ha? 

Sembra che la prima persona a proporre l’avocado toast sia stato uno chef australiano, tale Bill Granger, che lo ha inserito nel menù del suo bar a Sidney nel lontano 1993. E gli australiani ci tengono a precisare che il fatto di mettere “cose” sui toast sia una loro usanza…

Se vi trovaste a parlare con un californiano vi direbbe invece che a San Francisco, pane tostato e avocado sono all’ordine del giorno sin dalla fine dell’Ottocento. Tra l’altro è stata l’Avocado California Association che nel 1915 ha rinominato l’ahuacate con il suo attuale nome, ossia avocado. Bingo, allora direte che è la California la sua terra d’origine! 

Mi spiace deludervi, ma non è proprio così. Facendo infatti un giro a New York vi diranno che è stato inventato da Café Gitane, anche prima del 2006. In Messico lo usano dappertutto, ricordate la ricetta del guacamole? Appunto. Invece, secondo la famosa chef latino-americana Maricel Presilla l’avocado toast è qualcosa di tipicamente cubano

“Abbiamo mangiato pane con avocado per tutta la vita. Se c’è a disposizione dell’avocado e una bella pagnotta di pane cubano, non ci pensiamo, lo facciamo e basta. È così comune!”

Allora, dove si nasconde la verità? Chi ha inventato l’avocado toast? Forse proprio nessuno: è così comune! Ecco la risposta. A chi non verrebbe in mente di spalmare una goduriosa crema di avocado su un bel pezzo di pane? Magari leggermente tostato e della perfetta consistenza per opporsi alla pressione che eserciterete quando, col volto in piena estasi, andrete a depositare uno spesso strato di cremoso oro verde, creando così il vostro avocado toast che addenterete senza ritegno.

Vedete anche il motivo per cui è una non-ricetta? L’avocado toast non è niente altro che una crema di avocado su una fetta di pane: niente di più semplice. Eppure, ha fatto impazzire i millennials, disposti a pagare anche 22 euro per un avocado toast in Australia. È stato anche osannato da Gwyneth Paltrow, postato su Instagram da Meryl Streep e sembra che nessuno possa farne a meno (nemmeno io). Perché?

La realtà è che l’avocado toast è diventato uno status symbol per gridare al mondo che ci prendiamo cura di noi stessi e facciamo attenzione a ciò che mangiamo. Perché è salutare, nutriente, ricco in grassi “buoni”, l’ideale per chi vuole mantenersi in forma. Mangiato su una fetta di pane, magari integrale o forse ai cereali, fa risplendere agli occhi di tutti quell’idea di benessere da cui tanto siamo ossessionati e che rischia di occultare una faccenda scomoda e poco conosciuta

L’incremento nella domanda di avocado sta mettendo a rischio l’ecosistema in diversi Paesi dell’Asia e dell’America Latina – in primis il Messico – con ettari di terre sottoposte a deforestazione incontrollata, perdita di biodiversità ed un consumo senza precedenti di risorse idriche. Se il cibo è un ponte tra noi e l’ambiente, può essere che la ricerca compulsiva dello stare bene a tutti i costi, finirà col farci più male che bene? 

Vi propongo tre idee per realizzare il vostro avocado toast: una con gamberi e lime, una con pomodori datterini colorati e scaglie di cioccolato fondente, una con feta e pompelmo rosa. Quale vi attira di più? Vi consiglio anche di abbinarlo ad una birra belga artigianale, come la Rochefort 8, che lega bene tanto con l’avocado tanto con gli ingredienti utilizzati.

Ingredienti per tre avocado toast:

Procedimento

Iniziate dalla scelta dell’avocado, fondamentale per preparare un ottimo avocado toast. Questo non dovrà essere né troppo duro né troppo morbido ma una via di mezzo. Sfruttate il tatto: fate una leggera pressione con le dita e dovreste sentire una certa resistenza e morbidezza allo stesso tempo.

Pulite l’avocado. Tagliatelo per metà lungo la lunghezza maggiore, eliminate il seme, raccogliete la polpa con un cucchiaio e mettetela in una ciotola. Aggiungete olio, sale, pepe e qualche goccia di limone o di lime. Schiacciate la polpa con i rebbi di una forchetta finché non avrete raggiunto una consistenza cremosa.

Adesso tostate il pane da entrambi i lati. Una volta pronto, aggiungete la vostra crema di avocado.  Ed è quasi fatta!

Potrete aggiungere ciò che più gradite sul vostro avocado toast. Io l’ho preparato con i gamberi scottati e marinati col succo di lime, pomodorini e scaglie di cioccolato fondente (può suonare strano ma è un abbinamento sorprendente, sia per il profumo del cioccolato sia per il contrasto con la dolcezza dei pomodori), e infine feta (un grande classico per l’avocado toast) accoppiata al pompelmo rosa, per una scossa frizzante e agrumata.