Su di me

Mi presento, sono Davide e vivo in provincia di Lecce. Ho avuto un rapporto particolare con la cucina sin da piccolo: infatti odiavo i pomodori crudi, i formaggi e l’ananas. Mentre ho recuperato una relazione più che amichevole con i primi due, continuo a detestare l’ananas perché penso puzzi terribilmente. Lo so, avrò problemi a livello olfattivo.

Ci sono stati però numerosi piatti dell’infanzia che ho amato e che hanno influenzato molto la mia percezione dei sapori. Per esempio, durante le scuole elementari portavo sempre un panino condito con solo olio e capperini con aceto, che adoravo perché stuzzicava e pizzicava il palato. Mia nonna paterna preparava un piatto di pasta e patate profumato con delle erbe aromatiche: nella semplicità l’essenza e la potenza della sua cucina. E inoltre mi ha fatto amare il the. Dell’altra mia nonna invece conservo il ricordo di una peperonata straordinaria dal gusto vellutato e della merenda pomeridiana a base di limoni giganti, tagliati a fette e cosparsi di zucchero. Spezie e agrodolce quindi, due elementi imprescindibili che mi definiscono appieno.

Con il tempo ho imparato a cucinare da solo, partendo dalle ricette di casa e via via allontanandomi, sperimentando così il primo risotto al limone o il primo cous cous. Ho avuto poi i primi incontri con le cucine straniere di cui mi sono innamorato: da quella marocchina a quella cinese, dalla greca alla thailandese, dalla messicana a quella inglese. Quella che tra tutte manda in visibilio le mie papille gustative è senza dubbio la cucina mediorientale, una delle più variopinte e bilanciate in termini di sapori. E così mi sono cimentato con le prime ricette etniche.

Non sono un cuoco ma sicuramente sono un appassionato di cucina. Preferisco però descrivermi come un esploratore di sapori, sempre ad inseguire nuovi stimoli culinari, un palato avventuroso per dirla con le parole dell’antropologo britannico Jack Goody.

Ciò che sono mi ha portato fin qui, ad aprire La cucina geografica ed iniziare questo altro viaggio intorno al mondo.

Sarà un vagabondare tra Paesi, ricette ed esplorazioni gustative per conoscere ciò che appare lontano e distante e che può essere invece il punto di partenza per scoprire vicinanze inaspettate che scombinano le parole, i sapori e i modi di vedere il mondo.